Convento di S. Maria Incoronata
in Martinengo

Anima Loci

L’INCORONATA «racconta» il sogno di Francesco (e di Chiara) di un mondo ‘alternativo’, di una chiesa ‘riformata’ e di uno ‘spirito’ nuovo.

Essi non parlarono mai CONTRO la Chiesa e la storia, ma vollero riformare la Chiesa a partire dalla propria vita, dal ritorno al vangelo ‘sine glossa’, e alla povertà ed essenzialità di vita. Il sogno di Francesco di riparare la Chiesa non restò lettera morta, né fu stigmatizzato come chimera: si realizzò giorno per giorno nel suo personale percorso di vita, convertendo sé stesso, assumendo sempre di più la forma del Vangelo, cioè di Gesù Cristo.

E Chiara fu la ragazza di famiglia nobile tra i primi giovani a scoprire la ‘rivoluzione’ di Francesco che scappa da casa per seguirlo, mettendosi contro tutta alla famiglia. Diventerà la persona che Francesco ascolterà di più nei momenti di crisi e tra i pochi seguaci a restare fedele fino alla morte all’intuizione di Francesco.

La “fraternitas” da loro desiderata è un progetto immenso, un sogno. Il messaggio francescano, fondato su una nuova e rivoluzionaria interpretazione del Vangelo, si concentra in particolare su temi chiave quali pace, condivisione, fratellanza e solidarietà che oggi più che mai sono la base di una indispensabile convivenza». Francesco non teorizzò questa sua ‘intuizione’, facendone il programma per la riforma della Chiesa. Egli realizzò in sé la riforma e così indicò tacitamente alla Chiesa l'unica via per uscire dalla crisi: riaccostarsi al vangelo, riaccostarsi agli uomini e in particolare agli umili e ai poveri.

Francesco è ricordato, nella storia del cristianesimo, non solo come il santo che più assomiglia a Cristo, ma anche come l'unico dei testimoni del Vangelo che, nel Medioevo, inaugurò la via, quella del dialogo, dell'accoglienza dell'altro, della pace. Infatti, accanto alla prima via, quella delle crociate, del rifiuto dell'altro, se ne affermò subito una seconda: quella dell'isolamento e del distacco dallo straniero, soprattutto dal mondo musulmano. Il Poverello provò a portare il dono della pace anche tra i saraceni, senza rinunciare alla forza del Vangelo e alla sua identità, avvalendosi semplicemente del saluto di pace.

Sullo stile di Francesco e Chiara, papa FRANCESCO ci sollecita: «La Chiesa deve uscire da sé stessa… e andare verso le periferie geografiche ed esistenziali». Anche per papa Francesco la Chiesa è una “fraternitas” che si realizza nel dialogo, amicizia fraterna e fedeltà al Vangelo. I segni sono: il suo saper stare tra la gente, gli ottimi rapporti che ha curato con il mondo ebraico, la vicinanza ai poveri, la sobrietà nel vestire, l'attenzione nei confronti della modernità e la sua sensibilità per la pietà popolare.

Questo ‘sogno’ di Francesco (e di Chiara) abitò il Convento dell’INCORONATA per circa tre secoli attraverso la vita dei Francescani riformati: nel 1810 il governo francese ne decreta la soppressione e nel 1868 il complesso viene acquistato dai religiosi della Sacra Famiglia, diventando la Casa generalizia della Congregazione.

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