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168. PRIMARIA SBS. Talk for writing: quando la narrazione insegna a creare

168. PRIMARIA SBS. Talk for writing: quando la narrazione insegna a creare

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“Se vuoi che i tuoi figli siano intelligenti, leggi loro delle fiabe”

Albert Einstein

 

Pie Corbett, educatore, scrittore, poeta, ex insegnante e consulente per la stesura del curricolo ministeriale britannico, ha tenuto a Milano lo scorso 8 ottobre una conferenza per presentare il suo approccio denominato ‘Talk for writing’, un programma di apprendimento attraverso la narrazione che è ampiamente utilizzato nel sistema scolastico inglese.

E noi, insegnanti della Sacra Bilingual School, c’eravamo!

 

Prof. Corbett ci ha trasmesso l’entusiasmo con cui la scuola può guidare alunni di ogni età, sin dalla scuola dell’Infanzia, allo sviluppo dell’immaginazione e della creatività, due ingredienti che possono essere ‘insegnati’ con un metodo ben preciso.

Spesso si è convinti che molti bambini non abbiano capacità di immaginazione e di essere creativi. Ma i bambini non possono inventare storie dal nulla. Hanno bisogno di attingere da un bagaglio di racconti quotidiani, di storie lette per loro, di personaggi immaginati e allo stesso tempo da una sorta di ‘archivio’ mentale in cui sono ben conservate le strutture narrative.

 

Le storie sono essenziali per lo sviluppo cognitivo dei bambini, non solo perché rappresentano spesso per loro una ‘mappa’ per orientarsi nella vita e per affrontare certe esperienze, non solo perché portano spesso conforto di fronte a certe situazioni che i bambini possono vivere con apprensione, come l’avvio di una nuova esperienza scolastica o il primo viaggio in aereo. E nemmeno lo sono solamente perché il momento dell’ascolto di una storia è un momento di forte aggancio emotivo e relazionale per i bambini o perché sviluppa capacità di ascolto e concentrazione. Le storie sono fondamentali perché pongono le basi per la costruzione di modelli narrativi significativi che i bambini sono in grado di interiorizzare per sempre e di riutilizzare ogniqualvolta raccontano una storia o una vicenda vissuta o ne inventano di nuove, sia oralmente sia per iscritto.

 

Quali passaggi seguire per sviluppare questi modelli narrativi?

 

Imitation. Quante volte i bambini vogliono sentirsi leggere ripetutamente la stessa storia, così che gradualmente intervengono nel racconto ripetendo parole e poi memorizzando frasi intere grazie proprio alla ripetizione della stessa storia? La prima fase dell’approccio ‘talk for writing’ prevede proprio questo: la lettura ripetuta di una storia e l’intervento partecipato dei bambini nel racconto. In questo primo step l’uso di mimica e gestualità è essenziale, perchè permette di comprendere certe parole ricorrenti in tutte le fiabe e di poterle richiamare in qualsiasi momento grazie a quel determinato gesto, così come è fondamentale l’utilizzo di una ‘story map’ che con semplici disegni ripercorre visivamente i passaggi principali della storia e guida nella ripetizione. Il risultato del lavoro di ‘imitation’? I bambini finiscono col ricordarsi la storia parola per parola ed è proprio questo ‘l’archivio interiore’ a cui i bambini potranno attingere nel procedere alle fasi successive.

 

Innovation. Come nel gioco dei mattoncini, i bambini in questa fase giocano con le parole della storia appresa, togliendo e sostituendo, scegliendo nuovi abbinamenti per creare una versione nuova della storia. Questo passaggio comporta dunque la scelta di nuovi personaggi, la sostituzione di oggetti o di eventi, il cambio di setting. Rimane fondamentale per loro la possibilità di dare vita alla propria nuova versione della storia in modo visibile, attraverso una nuova storymap o anche con l’utilizzo di oggetti reali. Da qui nasce lo spunto per la creazione di scatole o sacchetti delle storie, in cui conservare oggetti o flashcards con cui i bambini possano giocare durante la fase di ‘innovation’.

Già nelle prime due fasi si può notare come i bambini vengano sollecitati in tutti i principali stili di apprendimento, quello uditivo (attraverso racconto e ripetizione), quello visivo (con la story map) e quello cinestetico (mediante i gesti, la mimica, l’utilizzo di oggetti).

 

Independent Application. Grazie alle due fasi precedenti, i bambini sono ora in grado di inventare completamente una nuova storia. Questo processo avviene in modalità diverse a seconda dell’età e permette di lavorare sull’invenzione orale di una storia alla scuola dell’infanzia per arrivare alla produzione di testi narrativi alla scuola primaria e oltre. In questo terzo e ultimo passaggio l’immaginazione sviluppata grazie alle fasi 1 e 2 porta all’invenzione, alla creatività, conducendo i nostri studenti all’utilizzo dell’abilità di pensiero che Bloom ha posizionato all’apice della sua tassonomia. Essi sono cioè chiamati ad attivare le conoscenze pregresse per progettare e ‘costruire’ qualcosa che ancora non esiste. Per citare un pensiero di Munari: “se vogliamo che il bambino diventi una persona creativa, noi dobbiamo fare in modo che il bambino memorizzi più dati possibili per permettergli di fare più relazioni possibili con le cose conosciute”.

 

Detto, fatto! Ecco una classe seconda della Scuola Primaria bilingue alle prese con la fase 1 – imitation. Buon cammino bambini, sulla strada della fantasia, dell’invenzione, dell’immaginazione, della creatività.

Clicca qui per vedere il video:

https://drive.google.com/file/d/1OgfqIgVJCJs0MjE9zG6gJPZYHuj03Cp0/view?usp=share_link

 

 

 

 

 

Client

prof. Laura Bonomelli, Coordinatrice SBS

Date

17 Dicembre 2022

Tags

Percorsi

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