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285. SCUOLA SECONDARIA. Che cosa avrei voluto sentirmi dire il primo giorno di scuola dai miei professori?

285. SCUOLA SECONDARIA. Che cosa avrei voluto sentirmi dire il primo giorno di scuola dai miei professori?

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Alle alunne, agli alunni, ai genitori delle classi 1^ Secondaria
Sabato 9 settembre, ore 10.30

Che cosa avrei voluto sentirmi dire il primo giorno di scuola dai miei professori?

Vorrei sentirmi dire che devo studiare? che sarà difficile? che bisognerà impegnarsi di più? No, no grazie. Lo so.

Per questo sto qui, e poi con l’orecchio dei doveri non sempre riesco ad ascoltare. Ditemi qualcosa di diverso, di nuovo, perché io non cominci ad annoiarmi da subito, ma mi venga voglia di cominciarlo quest’anno scolastico. Dall’orecchio della passione ci sento benissimo.

Dimostratemi che vale la pena stare qui per un anno intero ad ascoltarvi. Ditemi per favore che tutto quanto studiamo a scuola c’entra con la mia vita di tutti i giorni, che mi aiuterà a capire meglio il mondo e me stesso, che vale la pena di stare qua.

Fatemi amare la vostra materia, dimostratemi che voi siete i mediatori di qualcosa di desiderabile e indispensabile, che voi possedete e che volete regalarmi.

Ci sono così tante cose in questo mondo che non so e che voi potreste spiegarmi, con gli occhi che vi brillano, perché solo lo stupore conosce.

Parlatemi del mistero dell’uomo, ditemi come hanno fatto i Greci a costruire i loro templi che ti sembra di essere a colloquio con gli dei, e come hanno fatto i Romani a unire bellezza e utilità come nessun altro. Ditemi come ha fatto Leonardo, come ha fatto Dante, come ha fatto Magellano. Affascinatemi con la bellezza dell’arte che costringe tutti a migliorarsi solo a guardarla.

Aiutatemi a guardarmi dentro per parlare alla mia anima e scovare i miei valori, i miei talenti, le mie passioni e i miei sogni. E ricordatemi ogni giorno che la mia vita è una vita irripetibile, fatta per la grandezza, aiutatemi a non accontentarmi di consumare piccoli piaceri reali e virtuali, che sul momento mi soddisfano, ma sotto sotto mi annoiano…

Sfidatemi, mettete alla prova le mie qualità migliori, aiutatemi a non illudermi, a non vivere di sogni campati in aria, ma allo stesso tempo insegnatemi a sognare e ad acquisire la pazienza per realizzarli quei sogni, facendoli diventare progetti.

Insegnatemi a ragionare, perché non prenda le mie idee dai luoghi comuni, dal pensiero dominante, dal pensiero non pensato. Aiutatemi a essere libero. E ricordatemelo quanto è bello questo nostro Paese, fatemi venire voglia di scoprire tutto quello che nasconde.

E per favore, Non nascondetemi le difficoltà, ma rendetemi forte per poterle affrontare.

Per questo, un giorno, vi ricorderò con stima ed affetto.

(riduzione e adattamento da un testo di Alessandro D'Avenia, 2022)

Questo è un appello che D’Avenia fa a sé stesso e a tutti gli insegnanti a nome dei ragazzi che cominciano un nuovo percorso scolastico ma è un appello che riassume un po’ le aspirazioni degli uni e degli altri e dice che la scuola, questa scuola, vuole aiutare i ragazzi/e a diventare bravi cittadini, preparati sul piano culturale e pronti ad affrontare non solo il successivo ciclo di istruzione, ma anche a orientarsi nella loro vita.

Io so che qui, in questa scuola, tutti gli insegnanti sanno rispondere a queste richieste con alto spessore professionale e valoriale e so che voi ragazzi, pieni di curiosità e di passioni, sostenuti da questi insegnanti e dalle vostre famiglie, arriverete a conquistare altissimi traguardi.

Con la sana fatica del lavoro c’è molto da fare ma ci sono anche la soddisfazione e la gioia di riuscire a farlo.

Buon anno scolastico a tutti i ragazzi e a tutti i loro insegnanti.

Client

prof. Luciana Ferraboschi

Date

30 Settembre 2023

Tags

Educare, Percorsi

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