Convento di S. Maria Incoronata
in Martinengo

Anima Loci

L’INCORONATA «racconta» «fede e carità» del condottiero Bartolomeo Colleoni (Solza 1395/1400 - 1475) che, con la moglie Tisbe, fece costruire questo convento dell’Incoronata per i francescani insieme al Convento di S. Chiara (per le clarisse) (oltre ad altre Chiese) come segno della loro religiosità e cura del popolo martinenghese. Certo, conosciuto come condottiero e guerriero, non ci aspetteremmo sentimenti religiosi, tuttavia vogliamo attestare che la sua fu una personalità complessa e, pur essendo uomo d’arme, fu come molti condottieri del suo tempo, uomo religioso e di carità.

Egli è ricordato per essere stato l’ultimo capitano generale delle milizie veneziane, dopo aver combattuto sia per il Duca di Milano che per la Repubblica di Venezia. Dopo la nomina cui ambiva da sempre, nel 1454 il condottiero viene infeudato dalla Serenissima di un grande territorio, il feudo colleonesco, a cui venne garantito sotto il suo dominio un ventennio di pace e di prosperità, conclusosi nel 1475 con la sua morte. Il feudo comprendeva, oltre a Martinengo, anche i comuni di Romano di Lombardia, Urgnano e la Basella, Cortenuova, Cologno al Serio, Cavernago e Malpaga, dove riadattò una vecchia torre d’avvistamento con un piccolo castello trecentesco, dando origine al suo castello, esempio di vita cortese nella bassa. Dal matrimonio con Tisbe Martinengo, nobildonna di origine bresciana, nacquero otto figlie, fra cui la famosa Medea, morta in tenera età e sepolta fino all’Ottocento nel santuario della Basella, fino al suo trasferimento nella Cappella Colleoni in Bergamo - Città Alta. Il ruolo della moglie fu molto importante, specialmente perché in ricordo di lei il marito fece costruire i conventi dell’Incoronata e di Santa Chiara; anche la dama fece costruire edifici religiosi, molti andati distrutti, come la chiesa di Santa Maria Maddalena a Romano, distrutta ad inizio XVI secolo per edificare la basilica di San Defendente.

Le importanti testimonianze della religiosità e carità del Colleoni -ancora oggi esistenti e operanti- fanno luce su un aspetto della sua personalità non marginale, ma poco noto, essendo egli conosciuto come condottiero e guerriero. Della dimensione religiosa del Colleoni ricordiamo questi aspetti.

> Nel 1474, durante una malattia, fece voto alla Madonna di Loreto di recarsi con i suoi uomini tutti vestiti di Morello al Santuario. Assolse il voto fra fine gennaio e inizio febbraio 1475, ultimo anno della sua vita. > Nel 1466, per fornire una dote alle ragazze povere, che ne consentisse un onesto matrimonio, fondò il Luogo Pio della Pietà, istituzione che ancora oggi è attiva nel campo della solidarietà. > Aveva anche un suo cappellano e confessore nella persona di fra’ Bellino Crotti, frate agostiniano di Romano, che ritrovò e attraverso il quale portò in paese le reliquie di S. Maria Maddalena e di San Lazzaro. > Secondo una tradizione il Colleoni avrebbe avuto un suo altare da campo, un manufatto più antico del periodo in cui visse, da secoli conservato a Montona d’Istria.

I primi frati entrarono nel Convento nel 1475, ma la chiesa fu consacrata solo il 3 novembre 1476, a un anno esatto dalla morte di Bartolomeo Colleoni: fu fatto costruire anche come rifugio per i pellegrini sul percorso antico della VIA FRANCESCA. La pianta della chiesa presentano le stesse fattezze di altri edifici destinati alla stessa fraternità religiosa: Caravaggio-San Bernardino; Bellinzona-Santa Maria delle Grazie; …. L'impostazione della chiesa segue i canoni degli edifici religiosi francescani: semplice facciata a capanna, navata unica, doppia aula -conventuale e pubblica- divisa da un tramezzo affrescato con scene della vita di Cristo suddivise in riquadri (Pietro Baschenis tra il 1623 e il 1627).

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